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LIPPI POSSIBILE DT DELLA NAZIONALE. MANCINI-ITALIA, DIVORZIO DOPO EURO 2021?

Edlude, la forza del pensiero critico

Mancini e Lippi probabilmente dovranno collaborare per il futuro della Nazionale, ma il ct non ne sapeva nulla


24/07/2020

È arrivata, nelle scorse ore, una notizia che potrebbe aver spostato gli equilibri della FIGC. Dopo un pranzo tra il Presidente Gabriele Gravina e l’ex ct Marcello Lippi, quest’ultimo sarebbe a un passo dal ruolo di direttore tecnico della Nazionale. L’attuale ct Roberto Mancini, secondo alcune voci, non avrebbe accolto la notizia nel migliore dei modi, non tanto per la figura di Lippi (con il quale Il Mancio non ha mai avuto problemi), quanto, piuttosto, per il fatto di essere stato tenuto all’oscuro di tutto. Ma procediamo con ordine.

 

Chi è il direttore tecnico?

Il direttore tecnico, nel mondo del calcio, è una figura che viene spesso associata a quella dell’allenatore, ma che in realtà si occupa esclusivamente dell’aspetto tecnico e che deve sempre essere affiancata da un allenatore di prima categoria. In questo caso, se davvero Lippi diventasse dt della Nazionale, l’ex campione del mondo si occuperebbe dell’aspetto tecnico (e avrebbe anche una grande influenza sulle Nazionali Minori, alle quali Mancini tiene moltissimo) e lavorerebbe a stretto contatto con Il Mancio.

 

Quali sono, dunque, le preoccupazioni di Mancini?

Alla luce di quanto è stato appena detto, è comprensibile che l’attuale ct possa storcere il naso davanti a una simile notizia. Secondo quanto riportato da diverse testate giornalistiche sportive, Il Mancio teme che il futuro dt possa invadere il suo ambito di competenza, nonché levargli tutta la libertà di azione sulle Nazionali Minori che il nostro ct si è guadagnato nei mesi, con i risultati sul campo e con la fiducia di un’intera popolazione di tifosi. Attualmente, infatti, Mancini gode di un’ampia influenza specialmente sulle Nazionali Under21 e Under19, dalle quali ha più di una volta pescato giovani che hanno dato un vero futuro alla nostra Nazionale Maggiore. Basti pensare a Zaniolo, Kean e Tonali, tre giocatori che sono attualmente delle “seconde linee” (come amava dire Conte a suo tempo), ma che tra 4, 5 o 6 anni saranno, verosimilmente, dei punti di riferimento fissi per la Nazionale.

 

Mancini ci lascia dopo Euro2021?

Facciamo il punto sul contratto di Roberto Mancini in qualità di commissario tecnico della Nazionale: nel Maggio del 2018 ha firmato con la FIGC un contratto di 2 anni con opzione per altri 2, mediante una clausola inerente alla qualificazione a Euro2020. Essendosi qualificato con largo anticipo all’Europeo (che poi è diventato Euro2021), è scattato in automatico, nell’Ottobre del 2019, il rinnovo fino al 2022, anno dei Mondiali in Qatar. Dunque, stando a quanto dice il contratto, Mancini dovrebbe guidarci almeno fino ai prossimi Mondiali. Tuttavia, sappiamo che nel calcio sono frequenti le rotture e i divorzi anticipati (si veda il caso di Ventura, che tra Nazionale e Chievo Verona è diventato campione del mondo di contratti NON portati a termine). 

Il sogno del Mancio lo conosciamo bene, due anni fa si presentò con le idee chiare e con delle parole che ancora oggi risuonano forti nelle menti e nei cuori dei tifosi più appassionati: “Voglio portare l’Italia dove merita di stare: sul tetto d’Europa e sul tetto del mondo”. Purtroppo la sorpresa di Lippi potrebbe minare, almeno in parte, il sogno Azzurro, ma è improbabile pensare che Mancini si dimetta addirittura prima dell’Europeo, anche perché attualmente non esistono nemmeno i segnali di una rottura tra il ct e il Presidente Gravina. Il dilemma, dunque, è stabilire se Il Mancio siederà sulla nostra panchina anche in Qatar, ma credo che sia ancora troppo presto per dirlo. È vero, Mancini si è forse sentito escluso, dato che era all’oscuro di tutto, e comunque teme di vedere compromessa la propria autonomia, ma chi lo sa? A volte l’apparenza inganna. E se il sodalizio tra Mancini e Lippi generasse, invece, buoni frutti? Magari riusciremmo a vedere, finalmente, una panchina sul modello tedesco (Löw è il ct della Germania dal 2006). Un ct che duri 14 anni in Italia è raro (anzi, forse sarebbe la prima volta?), ma sarebbe un segno di grande stabilità, fiducia e spirito di squadra, un messaggio per tutta la Nazione. E non parlo soltanto di quella parte appassionata di calcio; un po’ di stabilità servirebbe non solo nel mondo dello sport, ma anche in politica e nella società in generale.

 

Ma cosa c'è di vero sul futuro ruolo di Marcello Lippi?

A quanto pare, non sono semplici voci, ma non c’è ancora nessuna proposta effettiva. In altre parole, l’ex ct ha dichiarato la propria disponibilità per un ruolo di rilievo all’interno della FIGC e il Presidente Gravina avrebbe definito “gradita” questa dichiarazione. Ma ancora non si parla né di contratti né di accordi di altro genere. Per il momento si tratta, quindi, di supposizioni più che fondate, ma comunque di supposizioni.

Decisive le prossime ore? Non possiamo prevedere nemmeno questo, bisognerà aspettare: forse un giorno, forse un mese, forse l’alba del nuovo anno. Una cosa è certa: siamo in attesa di novità.

 

Le mie considerazioni

Personalmente, ritengo più che normale il malumore di Mancini. Con tutto il rispetto e l’adorazione per Marcello Lippi, mi pare ovvio che adesso il commissario tecnico è un altro. Mancini è arrivato e non ha preteso niente fin dal principio, ha lavorato e solo dopo, sulla base dei risultati ottenuti, ha cominciato a fare delle piccole richieste (si vedano le due amichevoli che si dovevano giocare nel Marzo scorso contro Inghilterra e Germania). Ha lavorato con umiltà e ha sempre mantenuto la parola data. Ci aveva avvertiti che nella scorsa Nations League avremmo sofferto, ma in compenso avremmo ritrovato la nostra identità. E aveva ragione. Ci aveva promesso che l’Italia avrebbe giocato le qualificazioni a Euro2020 con l’obiettivo di vincere tutte le partite. E le ha vinte tutte. Ci aveva assicurato che “il problema del goal” sarebbe scomparso. E, ancora una volta, aveva ragione. Ha ricostruito una Nazionale partendo dalle macerie lasciate da Ventura, ha restituito ai tifosi la voglia di guardare le partite, ha ridato alla squadra il bel gioco e la voglia di vincere, ma soprattutto, più di tutti, ha gettato le basi anche per la Nazionale del futuro, quella che in Germania giocherà l’Europeo del 2024, quella che andrà nel Nord America a giocare il Mondiale del 2026. È un allenatore che ha vinto dovunque è andato, in Italia e all’estero. 

Insomma, forse, caro Presidente Gravina, valeva la pena di fare anche solo una telefonata per informarlo del possibile incarico di Lippi? O forse, più semplicemente, se se la sta cavando così bene da solo, vale davvero la pena di riscaldare una vecchia minestra? D’altronde, ci provarono già nel 2010, e sappiamo tutti come andò quel Mondiale: eliminati da Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia, manco fossero Germania, Brasile e Argentina.


Luigi Dell'Utri, 24/07/2020

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